Vincenzo Truppa, il punto della situazione.

Vincenzo Truppa - Thomsen, Wittig e metodo Parelli si sposano bene con il nostro modo di andare a cavallo - (photo: tuttoDRESSAGE).

Dal 28 Aprile a 1 Maggio presso il Centro Equestre Monferrato a Valgera in provincia di Asti si sono svolti due interessantissimi stage, gentilissimo padrone di casa il Dott. Enzo Truppa ex cavaliere della nazionale ora istruttore, giudice e naturalmente trainer della figlia Valentina, al Dott. Truppa con l’occasione abbiamo rivolto alcune domande.

– Dott. Truppa ci vuole raccontare cosa si è fatto in questi quattro giorni al Centro Equestre Monferrato?

In questi giorni si sono svolte attività che rientrano nel piano di scuderia federale .

Con Sergio Vezzoni si è visto come integrare il Dressage con il metodo Pat Parelli mentre con Wolfram Wittig , grande cavaliere e grande istruttore, che è stato il trainer di Isabell Werth e oggi è l’allenatore di Vicky Max Theurer, si è lavorato singolarmente sui binomi .

Morten Thomsen, Wolfram Wittig e il metodo Parelli sono preparatori e metodologie che si sposano molto bene con il nostro modo di montare a cavallo.

– Quale l’essenza dei due giorni di lavoro riferiti all applicazione del metodo Parelli sui cavalli giovani?

Oltre che sui cavalli giovani si è lavorato anche su cavalli che presentano qualche particolarità caratteriale, come ad esempio Chablis, che è un ribelle nato.

Valentina Truppa durante lo stage Pat Parelli applicato al dressage (photo courtesy: Class Horse TV).

La metodologia Parelli ci consente di trattare diversamente questa tipologia di cavalli, si parla di destrorsi e sinistrorsi, estroversi ed instroversi , nel caso di Chablis è un sinistrorso estroverso quindi sostanzialmente un dominante e nel corso dello stage di lavoro abbiamo cercato insieme di capire le peculiarità di questo tipo di cavalli. Abbiamo visto anche Eremo del Castegno e questo approfondimento della conoscenza del cavallo ci ha molto aiutato a far superare ai nostri cavalli qualche paura.

Alla fine tutte le ragazze montavano il proprio cavallo senza usare le redini e addirittura senza sella quindi tutto si è svolto all insegna dell allegria ma anche dell utilità.

– I lavori di questi giorni sono mirati a qualcosa di particolare o semplicemente per affinare le capacità del cavaliere?

Ogni cavaliere sta cercando sicuramente di affinarsi, oggi Valentina ha ricevuto molti complimenti da Wolfram per la sua maturazione negli ultimi tre anni e per la sua esperienza nell addestrare cavalli.

Con Wittig su di lei gli affinamenti sono stati: far lavorare di più la schiena del cavallo e nello stabilire un contatto ideale, si può definire un lavoro di finalizzazione su quello che già veniva svolto e ho visto con felicità un bel miglioramento immediato su Ranieri ( cavallo di 7 anni ).

Anche con le altre ragazze il lavoro è stato molto simile, basandosi sull uso della schiena per migliorare le andature del cavallo e sugli esercizi propedeutici al piaffe ed al passage.

Vincenzo Truppa - Mi sento reduce da un bellissimo sogno...ma abbiamo ancora spazio per migliorare - (photo: tuttoDRESSAGE).

– Si prospettano nuovi corsi prossimamente?

Adesso dobbiamo concentrarci sulle gare, abbiamo Monaco, Aquisgrana e le Olimpiadi, quindi da adesso alle Olimpiadi dobbiamo restare concentrati.

– Den Bosh è stata una gara ricca di emozioni, un giudizio sulla finale di Coppa del Mondo dove Valentina è salita sul podio con un bellissimo terzo posto?

Mi sento reduce da un bellissimo sogno, ma ho osservato molto bene la gara valutando in quali esercizi si possono prendere dei mezzi punti in più nelle prossime competizioni, visto che abbiamo ancora spazio per migliorare, anche se in questo momento nel Mondo ci sono una concentrazione di cavalli molto buoni come mai si è visto nella storia del Dressage.

Alle Olimpiadi ad eccezione di Valegro e Totilas ci sarano almeno 15 binomi sullo stesso livello per cui sarà già duro arrivare in finale.

– Un aggettivo per Valentina detto da papà, da tecnico e da giudice?

Da padre auguro a tutti di avere un figlio che arriva a questi livelli.

Da tecnico mi piace dire che Valentina ha avuto una grande maturazione tecnica e grande freddezza in gara.

Come giudice ho già visto alcune cosucce che si possono migliorare…

Vincenzo Truppa - Per le Olimpiadi cercheremo di "rubare" su tutte le figure quel mezzo voto in più - (photo: tuttoDRESSAGE).

– Nel lavoro di preparazione alle Olimpiadi ci sarà qualcosa di particolare su cui lavorare e concentrarsi?

Come detto cercheremo su ogni figura di rubare quel mezzo voto in più, anche sulle cose sciocche o semplici come può essere un alt che in fin dei conti nella valutazione ha la stessa importanza di un piaffe nonostante esso sia più complicato. Nelle pirouette al galoppo sono già migliorati tantissimo e nel passage si può anche ambire a dei nove, nove e mezzo.

– A Londra Valentina dovrà eseguire l’ Olimpic Grand Prix Special, quando debutterà in questa categoria?

Abbiamo deciso di debuttare ad Aquisgrana. Da cavia farà Chablis nella gara precedente a Monaco, ma poi lo proveremo con Eremo ad Aquisgrana.

– Come giudice sarà impegnato in questi prossimi mesi?

Si, mi ero autosospeso fino al primo di Marzo, che era la data in cui veniva stilata la lista degli individuali per le Olimpiadi, ed essendo a numero chiuso non volevo trovarmi nella posizione in cui si potesse pensare che avrei fatto dei favoritismi nei confronti di mia figlia Valentina.

Fino alle Olimpiadi sto cercando di giudicare un po meno per avere più tempo da dedicare a lei.

Vincenzo Truppa - Noi abbiamo preso la strada dei cavalli giovani anche se fare un cavallo giovane è difficilissimo - (photo: tuttoDRESSAGE).

– Cosa si può fare in Italia per cercare di potenziare maggiormente il Dressage ?

L’ idea della scuderia federale è sicuramente in idea vincente, ho paura che il problema in Italia siano i cavalli, perchè abbiamo molti cavalieri competitivi , ma avere un buon cavallo purtroppo è un problema determinante.

Oggi un cavallo “fatto” da Grand Prix competitivo e sano non lo si trova a meno di trecento, quattrocento, cinquento mila euro ed ho la sensazione che in Italia queste cifre non siano compatibili.

Noi abbiamo preso la strada dei cavalli giovani, anche se “fare” un cavallo giovane è una cosa difficilissima , quindi occorrerebbe forse aiutare alcuni cavalieri già bravi a portare avanti i giovani cavalli.

In poche parole ricorrere ad aiuti qualificati con l’aiuto della Federazione che magari potrebbe introdurre un sistema di premi al traguardo di obbiettivi pre stabiliti.

– Quale consiglio si può dare a chi intende avvicinarsi a questa disciplina?

È una formula che vale per tutti: una volontà di ferro, un buon cavallo e un buon istruttore!!!

 

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