Silvia Rizzo, Michele Betti e Sal il punto a Nizza.

Sulla Costa Azzurra abbiamo incontrato l’amazzone Silvia Rizzo  con il suo tecnico e compagno Michele Betti in occasione del CDI di Nizza, ecco che cosa hanno raccontato ai lettori di tuttoDRESSAGE.

Silvia Rizzo in azione con Sal nel Grand Prix all' internazionale di Nizza (photo © tuttoDRESSAGE).

Quasi un colpo di fulmine quello tra Silvia Rizzo e lo stallone lusitano Sal, un amore cresciuto giorno dopo giorno in questi otto mesi e culminato poco più di un mese fa con la piena proprietà del cavallo acquisita dall’ amazzone milanese e dal suo trainer e compagno Michele Betti.

Silvia ride in allenamento a Nizza con Sal mentre Michele la osserva dalla cabina (photo © tuttoDRESSAGE).

Con l’ occasione dell’ internazionale di Nizza siamo andati a vedere il binomio in rettangolo in Costa Azzurra ed abbiamo capito perchè Silvia “ha perso la testa” per Sal si tratta, oltre che di un atleta dai movimenti assolutamente  eleganti, di un cavallo con una personalità stupenda ed uno sguardo magnetico.

Raccontateci del percorso di crescita e del lavoro svolto con Sal in questi primi mesi insieme.

Sono pochi mesi che lavoriamo con Sal, per cui va innanzitutto detto che quando si inizia a lavorare con un cavallo è necessario rispettare i tempi che il cavallo richiede.” Premette Michele Betti “In questo poco tempo abbiamo capito molte cose di lui e altre le stiamo capendo giorno per giorno. Poi c’è da dire che Sal è un cavallo molto diverso da Donnerbube, cavallo che Silvia ha montano negli ultimi 5 anni. Sono cavalli profondamente differenti, non solo fisicamente e caratterialmente, ma anche come imprinting, come educazione. Per me è la prima esperienza di lavoro da terra con un cavallo iberico e mi sono reso conto che ci sono cose diverse in questi cavalli, da capire, oltre al fatto che hanno tendenzialmente uno splendido carattere. E’ una nuova esperienza e mi piace molto.”

Silvia Rizzo (photo © tuttoDRESSAGE).

“Montare Sal è qualcosa di incredibile.” Spiega Silvia Rizzo con gli occhi che brillano di gioia.  “Ogni giorno lui mi dà tutto sé stesso ed è sempre disponibile a provare cose nuove, questo a me serve per capire come interpretarlo: provare l’appoggiata in un modo piuttosto che in un altro, il passage con un ritmo oppure un altro, approfondire il modo migliore per chiedergli il piaffe. In questa occasione di Nizza è stato un po’ più allegro del solito, anche con il grande caldo che c’era, non ce lo aspettavamo. Ci siamo trovati un po’ in una situazione per noi nuova, che devo dire mi ha stupita… ma piacevolmente. Insomma dobbiamo ancora capirci e conoscerci del tutto.”

“Come ha appena detto Silvia quì Sal si è comportato in modo un po’ più peperino del solito, e quindi è parso un po’ distratto, anche per questo ha fatto qualche errorino, ma va bene, tutto serve per imparare. Vuol dire che la prossima volta sapremo che il caldo non gli crea dei grandi problemi!” Aggiunge Michele Betti.

Apriamo una parentesi non tecnica… questo cavallo ha due occhi incredibili! Che sguardo!

“Mi si scioglie il cuore tutti i giorni quando lo guardo!” Confessa Silvia Rizzo “E’ stato amore a prima vista. Sono veramente contenta e mi ritengo fortunata di aver trovato un cavallo così!.”

Sal in campo prova per il Grand Prix Special montato da Silvia Rizzo, lo stallone lusitano ha un carattere affabile ed uno sguardo da seduttore...(photo © tuttoDRESSAGE).

Parlateci un po’ dei vostri progetti futuri.

“Abbiamo impostato un programma che arriva fino a metà dell’anno prossimo ma nello stesso tempo faremo sicuramente ancora qualche aggiustamento durante la strada, perché come dicevo all’inizio sono anche i cavalli che ci dicono qualche cosa e noi abbiamo l’obbligo di ascoltarli. Ora torneremo a casa da questa gara appena svolta e tireremo un po’ le somme.” Afferma Michele Betti.

Silvia, tu hai fatto un primo periodo con Sal negli Stati Uniti ed ora sei tornata in Europa. Credo tu sia l’amazzone italiana che ha fatto più esperienza negli USA, per cui sei in grado certamente di fare un confronto su queste due diverse realtà del dressage.

“Sono davvero due realtà diverse Marco.” Racconta Silvia Rizzo. “L’ambiente, la mentalità, l’organizzazione delle gare. In America si potrebbe dire che sono più tedeschi dei tedeschi! Gli americani sono davvero molto più rigidi sotto tutti i punti di vista.
Per quel che mi riguarda negli Stati Uniti ho avuto la possibilità di montare in gara tutte le settimane, una cosa utilissima di cui ora avverto la mancanza.”

Training nel rettangolo di Nizza per Silvia Rizzo con Sal (photo © tuttoDRESSAGE).

In America si svolge da anni un meraviglioso circuito invernale in Florida ma la grande novità è che torna il dressage a New York! Sembrerebbe proprio che l’America stia cercando di dare largo spazio al dressage?

“Sì questa è una cosa importante.” Afferma Michele Betti.” Quello che ho notato io negli Stati Uniti è proprio una grandissima passione per il dressage, e questo a tutti i livelli: principianti, cavalli giovani, amatori. La cosa notevole è che viene data una possibilità a tutti i livelli. Hanno un’organizzazione improntata nel dare estrema attenzione ai cavalieri e cavalli di tutti i livelli, come a cercare di rendere tutti protagonisti. Questo secondo me porterà a dei grandi risultati.
Una cosa di cui trovo si senta la mancanza qui in Europa è di un circuito che duri un certo periodo di tempo, come poteva essere una volta il circuito del Sol in Spagna, che durava tre settimane (e al quale noi abbiamo partecipato diversi anni). Senza aspettarsi i tre mesi della Florida dove naturalmente ci sono situazioni diverse che è difficile ricreare.
Noi  siamo stati un mese e mezzo in Florida, e avere una gara ogni settimana, più qualche gara anche a metà settimana, serve molto; questo non per fare più in fretta, ma perché ti permette di vivere e sfruttare certi feeling che hai in gara potendo subito sperimentarli ancora poco dopo, con molta tranquillità, senza quelle pressioni legate al viaggio, al trasporto… Sei là, esci dal box, fai quattro passi e vai a fare una gara, fine.”

Anche l’entusiasmo degli americani è molto contagioso vero?

“Sì è unico, sono d’accordo.” Esclama Silvia.

Michele tra poco ci saranno i WEG, cosa ne pensi da tecnico ed attento osservatore. Come vedi le squadre e gli individuali che scenderanno in rettangolo?

Silvia Rizzo si allaccia il frac mentre Michele Betti le da gli ultimi consigli prima di entrare in rettangolo a Nizza (photo © tuttoDRESSAGE).

“Beh posso dirti che come squadra io credo vincerà la Germania, perché hanno una squadra stratosferica. Penso che a livello tecnico, questi WEG offriranno le gare più emozionanti degli ultimi anni  fra Olimpiadi e vari campionati europei. La competizione fra Valegro e Totilas sarà super interessante e sarà apprezzata anche dal pubblico non troppo specializzato. Sarà una gara veramente bella da vedere. Anche per la prova a squadre, a parte i tedeschi che penso potranno vincere serenamente,  fra gli olandesi e gli inglesi… sarà veramente uno spettacolo….
E naturalmente in mio in bocca al lupo va alla squadra italiana.”

Una cosa che abbiamo scritto ultimamente, è che i cavalli iberici si propongono quest’anno ancora più forti soprattutto la Spagna ha in campo una squadra molto forte.

“E’ vero, avevano iniziato lentamente all’inizio dell’anno, ma hanno poi alzato il livello tantissimo.” Commenta Silvia.

“Sì stanno andando molto bene e devo dire che inizialmente quando il tecnico Jan Bemelmans ha lasciato la squadra spagnola, credevo si sarebbero trovati in difficoltà invece bisogna dire che così non è stato.” Aggiunge Michele. ” E’ bello poi poter vedere queste squadre che hanno la fortuna di montare cavalli che sono nati e allevati a casa loro. Questo per me è un valore aggiunto per una squadra. Sulla carta hanno avuto delle perdite, non c’è Bemelmans e non c’è Fuego, ma hanno reagito da grande squadra. Sarà un Mondiale eccezionale!”

 

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