Professione osteopata animale: il percorso di Alice Ducci tra Italia e Olanda

Lasciare un lavoro stabile per inseguire una passione non è mai una scelta semplice, ma per Alice Ducci è stata una chiamata del cuore. Dopo anni in un settore completamente diverso, Alice ha deciso di dedicarsi totalmente al benessere degli animali, in particolare cavalli e cani, attraverso un percorso di formazione in osteopatia.
La sua storia è quella di chi ha avuto il coraggio di ripartire da zero, mettendosi in gioco non solo sui banchi di scuola, ma anche in campo, lavorando in Italia e all’estero per costruire giorno dopo giorno una professione ancora poco conosciuta nel nostro Paese, ma dal potenziale enorme.
In questa intervista, Alice ci racconta com’è nata la sua passione, il legame profondo che la unisce al mondo equestre e le esperienze che l’hanno formata, tra cui un’importante parentesi professionale in Olanda. Oggi è tornata in Italia con una missione chiara: portare un approccio più consapevole e rispettoso del benessere animale, e costruire la sua rete di clienti sul territorio.
1. Quando e come è nata la tua passione per i cavalli?
La mia passione per i cavalli è nata un po’ per caso, quando ero bambina: mia mamma mi ha iscritta a un centro estivo che prevedeva una settimana di conoscenza del cavallo e avviamento all’equitazione, e così ho conosciuto Manon, una splendida baia con un bel caratterino. Nessuno nella mia famiglia aveva mai avuto a che fare con i cavalli, ma io ero estremamente entusiasta e curiosa di approcciarmi a questo mondo che non conoscevo.
Oltretutto, il mio pediatra aveva consigliato a mia mamma di farmi provare l’equitazione per migliorare la postura, quindi ecco qua il mio primo strano approccio al mondo equestre.
2. Come sei passata dall’amore per i cavalli e l’equitazione alla decisione di intraprendere un percorso di osteopatia per animali? C’è stato un momento o un’esperienza particolare che ti ha fatto capire che questa era la strada giusta per te?
Dopo il primo approccio al mondo equestre, quando ero bambina, ho iniziato a praticare equitazione come sport, ma mai a livelli agonistici. Ho provato diverse discipline, per poi appassionarmi maggiormente al salto ostacoli, ma non ho mai fatto concorsi. Non ne avevo la possibilità economica, ma nemmeno l’interesse.
Avevo già capito che per me contava solo il rapporto con il cavallo, la possibilità di passare del tempo insieme, in modo leggero e divertente. Ho provato a inserirmi in diverse scuole di equitazione, ma l’attenzione era sempre troppo sul risultato e sulla performance, piuttosto che sul benessere psico-fisico del cavallo e, di conseguenza, del binomio. Così ho pensato di occuparmi io della salute di queste creature meravigliose.
Non ho voluto intraprendere un percorso da veterinaria, sia perché ho iniziato a pensare al cavallo da questo punto di vista solo quattro anni fa, a 28 anni, con già una laurea e un lavoro full time, sia perché vorrei provare ad avere un approccio diverso e complementare a quello del veterinario.
3. Cosa ti ha spinto a lasciare il tuo precedente lavoro per dedicarti completamente all’osteopatia per cani e cavalli? Qual è stato l’aspetto più difficile nel prendere questa decisione?
La scuola di osteopatia che ho frequentato si svolge in quattro anni (tre per chi ha già un titolo di studio affine), con lezioni un weekend al mese, pertanto era conciliabile con un lavoro d’ufficio come quello che avevo.
Però iniziare un nuovo business da zero, specialmente in un campo così inesplorato in Italia, non è cosa semplice, e ho sentito il bisogno di dedicarmi al 100% al completamento del mio percorso formativo, che si concluderà a giugno di quest’anno.
È stata una transizione molto difficile, soprattutto all’inizio, ma ho cercato di organizzare subito al meglio le mie giornate per ottimizzare i tempi.
Nonostante le difficoltà di questo settore e del mio cambiamento, non mi pento della scelta che ho fatto. In questo modo ho potuto fare molta pratica, sia con i cani che con i cavalli, spostandomi anche in Olanda per approfondire le mie conoscenze in determinati ambiti, come il dressage e il mondo veterinario.
4. Com’è stata la tua esperienza lavorativa in Olanda? Cosa ti ha insegnato? Come mai proprio l’Olanda?
È difficile racchiudere in poche righe quella che per me è stata un’esperienza incredibile, ma ci provo!
Ho contattato EFMCenter nell’inverno del 2023, con l’intenzione di trascorrere l’estate del 2024 presso la loro clinica in Olanda, paese che notoriamente vanta un gran numero di cavalli e scuderie importanti.
Ho fatto il mio colloquio e, a giugno, le valigie per la mia estate olandese: ho lavorato in questa meravigliosa clinica nei mesi di luglio e agosto come tirocinante e ho imparato davvero tantissimo, sia sulla gestione di un cavallo sportivo da dressage, sia sull’attività veterinaria di una clinica di riabilitazione sportiva.
Veronique Swagemakers è la veterinaria proprietaria della clinica/scuderia: devo a lei e alla sua incredibile disponibilità e dedizione al lavoro gran parte delle conoscenze che ho acquisito. È una veterinaria con una visione davvero innovativa della cura del cavallo sportivo, nonché una incredibile amazzone che ha raggiunto il livello GP.
Dopo l’estate, sono stata richiamata per lavorare nell’organico della scuderia da metà dicembre a fine febbraio, quindi ho avuto modo di approfondire ulteriormente le mie conoscenze in ambito di assistenza veterinaria, ma anche di praticare un po’ di osteopatia, con grande successo.
5. Quali differenze hai notato tra il lavoro con i cavalli in Olanda e in Italia?
A mio parere, le differenze nel lavoro equestre tra Olanda e Italia sono abissali.
In primis, in Olanda c’è una disponibilità di spazi pianeggianti che permette di gestire il cavallo in maniera più naturale, e gli consente di trascorrere molto più tempo all’aperto, sia in libertà che montato.
Inoltre, ci sono molti più proprietari di cavalli che possono tenerli a casa, garantendo loro una vita più equilibrata e meno stressante.
La presenza di numerose cliniche veterinarie aiuta a diffondere una consapevolezza maggiore e una diversa attenzione verso la salute del cavallo, migliorando la sua quotidianità.
L’Italia sta lentamente muovendosi nella giusta direzione, dando più spazio a figure come quella dell’osteopata, cercando quindi di porre il benessere del cavallo quasi sullo stesso piano delle performance.
Sono convinta che la cultura equestre italiana subirà un bel cambiamento di rotta nei prossimi anni.
6. Hai avuto un mentore o qualcuno che ti ha ispirata particolarmente?
Prima di iniziare questo percorso, le persone che sono state per me più di ispirazione sono mio cugino e sua moglie: nutro per loro profonda stima e sono sempre stati per me motivo di ammirazione.
Sono due persone sempre solari, nonostante la vita non abbia sempre sorriso loro. Hanno faticato e lottato per raggiungere i loro obiettivi con tenacia e determinazione, riuscendo sempre a trovare il loro equilibrio lavorativo, di coppia e familiare.
È anche grazie a loro che non mi sono mai accontentata, ma ho sempre cercato di trovare ciò che mi rende davvero felice.
Veronique, invece, la veterinaria olandese, mi ha fatto conoscere un mondo meraviglioso e ha creduto in me fin da subito, nonostante la mia esperienza fosse inferiore a quella delle mie colleghe.
È una persona piena di energia, in costante movimento e sempre alla ricerca di nuove sfide e nuovi obiettivi per garantire ai nostri amici cavalli una vita serena e confortevole. Nonostante il suo approccio innovativo non fosse stato compreso da subito, si è rimboccata le maniche, ci ha sempre creduto ed è arrivata ad essere un punto di riferimento nel suo campo.
7. Ora che sei tornata in Italia e stai costruendo la tua rete di clienti, come possono le persone interessate mettersi in contatto con te?
Non ho ancora aperto la pagina Instagram “ufficiale”, ma chi è interessato può mandare una richiesta al mio profilo privato @du.alis oppure una email al mio indirizzo aliceducci@gmail.com.
Mi sposto volentieri in tutto il nord e centro Italia. Sto lavorando alla mia pagina Instagram dedicata all’osteopatia e la condividerò sicuramente nel mio profilo privato. Stay tuned!
In copertina: Alice Ducci con Dante dei Castellani (allevato da Alessio Corradini) di proprietà di Ludovica Gallotti
Meraviglioso esempio di Determinazione, e’ sempre la passione che ci porta a realizzare i nostri sogni!! Bellissima intervista!