Michele Betti spiega Donna Silver

Silvia Rizzo in sella a Donna Silver

La notizia l’avete letta qualche giorno fa su tuttoDRESSAGE e sui principali webzine e blog  internazionali di equitazione, Donna Silver una promettente cavalla danese grigia di 10 anni, figlia di Don Schufro e Silvermoon, di proprietà di Silvia Rizzo e Michele Betti è stata affidata al fuoriclasse olandese Hans Peter Minderhoud con obiettivo le Olimpiadi del prossimo anno, per saperne di più ci siamo messi in contatto telefonico in Germania, dove risiedono da circa quattro anni, con Michele Betti, compagno e tecnico di Silvia,   per farci raccontare i dettagli.

Abbiamo conosciuto Hans Peter Minderhoud“, ci racconta Michele Betti, ” quando Silvia ha fatto la sua prima lezione nella scuderia di  Harskamp  con Donnerbube, prima del CDI-W di Stoccolma e in quella occasione abbiamo potuto apprezzare oltre alle indubbie capacita’ tecniche anche una enorme professionalita’ nella gestione dei cavalli e una grande abilita’ nell’affrontare programmi e strategie.

Abbiamo cosi’ deciso di portare anche Donna Silver perche’ Silvia potesse lavorarla con Hans Peter e anche questa seconda esperienza e’ stata estremamente positiva, inotre al termine della lezione Hans Peter ha voluto provare la femmina grigia……. e’ stato un colpo di fulmine e si e’ creato da subito un grande feeling!

Michele Betti (photo courtesy: Rui Pedro Godinho).

Hans Peter ha definito Donna Silver – una Lady con magnifiche andature , cambi di galoppo straordinari ed un grande talento per piaffe e passage -.

Passato un mese Silvia ed io abbiamo deciso di aggiungere Hans Peter Minderhoud come co- propritario, in maniera che se tutto andra’ bene Lui possa montarla alle Olimpiadi di Londra nella squadra olandese.
Silvia montera’ Donna Silver in una gara internazionale all’inizio dell’anno poi la grigia  passera’ sotto la sella di Minderhoud per l’avvicinamento ai Giochi Olimpici, dopo Londra Donna tornera’ a Silvia con un bel carico di eperienza maturata nelle piu’ prestigiose gare del mondo.

Purtroppo bisogna anche dire che in questa scelta ha influito molto anche quella mancanza di programmazione chiara e lungimirante che il dipartimento dressage della Fise non ha voluto attuare mettendo in difficolta’ non soltanto i cavalieri ma anche i proprietari negli ultimi due anni.”

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