Italiani all’estero: a tu per tu con Mattia Alghisi.
Mattia Alghisi ha raggiunto importanti traguardi a livello agonistico, come la vittoria ai Campionati Italiani Young Rider, e oggi continua a crescere professionalmente grazie alla sua esperienza presso la prestigiosa scuderia tedesca Gestüt Sprehe. Ma non è solo la sua carriera agonistica a definirlo: Mattia è anche impegnato nell’allevamento di cavalli attraverso la sua azienda agricola Resega, un progetto che guarda al futuro con grandi ambizioni. In questa intervista, Mattia ci racconta del suo percorso, delle differenze tra il dressage in Italia e in Germania, e offre consigli preziosi a chi sogna una carriera nel mondo dei cavalli.
- Ci racconti un po’ di te: Da quanto tempo pratichi equitazione? Come ti sei avvicinata al mondo del dressage? Mi sono avvicinato al mondo dei cavalli grazie ai miei genitori, con i quali ho sempre condiviso questa grande passione. Ho iniziato con i cavalli spagnoli e, successivamente, mi sono avvicinato al dressage, scoprendo fin da subito che era la mia vera vocazione.
- Quali sono stati i tuoi maggiori successi a livello agonistico fino ad oggi? Ad oggi, i miei traguardi più significativi includono la vittoria ai Campionati Italiani Young Rider, successi in gare internazionali e risultati importanti nelle competizioni dedicate ai giovani cavalli.
- Quali sono stati i cavalli più importanti per te ? C’è un cavallo con cui hai avuto un legame speciale? Tutti i cavalli che ho avuto sono stati importanti per me, perché ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa di prezioso. Tuttavia, uno in particolare con cui ho stretto un legame speciale è Anava Welt, grazie al quale ho potuto raggiungere grandi soddisfazioni sia in Italia che all’estero, inclusa la vittoria ai Campionati Italiani.
- Ormai è già qualche anno che lavori presso la scuderia gestuet sprehe. Come è nata questa opportunità e cosa ti ha spinta a fare questo passo? Ho saputo, grazie a Beatrice Arturi, che presso la scuderia Gestüt Sprehe stavano cercando un nuovo cavaliere. Così ho deciso di presentarmi per una prova, che mi ha poi portato a iniziare a lavorare qui. Ciò che mi ha spinto a fare questo passo è stata la voglia di conoscere da vicino il metodo e la gestione del lavoro con i cavalli in uno dei paesi più influenti al mondo nel dressage.
- Quali sono i tuoi compiti principali presso la scuderia ? Segui una routine giornaliera specifica o i tuoi compiti variano di giorno in giorno? Il mio compito principale è montare i cavalli assegnati alla mia lista, lavorandoli e preparandoli per le competizioni o per gli show.
- La tua permanenza in Germania ti avrà sicuramente permesso di sviluppare una visione personale sulle differenze di approccio alla disciplina del dressage tra l’Italia e la Germania. Quali sono, secondo te, le differenze principali che stai riscontrando? Sì, sicuramente ci sono differenze significative tra l’Italia e la Germania nell’approccio al dressage, soprattutto nel metodo di lavoro con i cavalli, sia giovani che adulti. All’inizio non è stato semplice comprendere e assimilare il metodo utilizzato qui e l’approccio che hanno con i cavalli, ma sono sempre felice di fare nuove esperienze e di arricchire il mio bagaglio personale con nuove conoscenze.
- Parallelamente alla tua attività nel mondo del dressage, ti stai dedicando anche all’allevamento attraverso la tua azienda agricola Resega. Vuoi raccontarci di più su questo progetto? Questo è un nuovo progetto a cui tengo molto: vorrei provare ad allevare puledri ‘in casa’ e avviare un mio allevamento. Al momento ho due puledre, ma spero presto di riuscire ad allargare la ‘famiglia’.
• 8. Che consiglio daresti a un giovane o a una giovane che sogna di fare carriera nel dressage? Consiglierei sicuramente di fare un’esperienza all’estero per arricchire la propria formazione, scoprire nuove mentalità, culture e metodologie nell’ambito equestre. Non sarà un percorso facile, ma credo che le soddisfazioni che ne derivano ripaghino ogni sforzo.
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