IL CAVALLO IBERICO: IL FUTURO DEL DRESSAGE?

Qualche tempo fa in uno dei suoi reportage “Tuttodressage” ha parlato di un certo “boom” del cavallo iberico in Dressage, ma sarà una realtà o solo una delle tante mode effimere che a volte invadono anche il nostro mondo equestre?

Rebecca in piaffer con Voluntario JF(photo © tuttoDRESSAGE.it).

Per cercare qualche risposta in più ed alla luce della recente medaglia di bronzo ottenuta dalla squadra spagnola ad Aachen per la Coppa delle Nazioni, siamo stati in Andalusia e precisamente ad Jerez de la Frontera, culla del Pura Razza Spagnola e sede della mitica Real Escuela Andalusa del Arte Ecuestre : proprio da qui dietro l’impulso e grazie all’ispirazione di uno più grandi maestri dell’Equitazione Classica del ‘900, Alvaro Domecq Romero, ha avuto inizio l’evoluzione del Dressage spagnolo che negli ultimi 20 anni, partendo praticamente da zero, ha portato alla Spagna medaglie olimpiche ed ottimi piazzamenti sia ai WEG che ai Campionati Europei.

Mandro Bernal in sella a Bohemio uno stallone PRE di proprietà di Alvaro Domecq, lo stesso Domecq che fu proprietario di Invasor un autentica leggenda sotto la sella di Rafael Soto (photo © tuttoDRESSAGE.it).

Qui abbiamo incontrato Manuel Alejandro Bernal Soto, “ Mandro” per tutti coloro che lo conoscono da vicino, tecnico federale e cavaliere dressagista, formatosi da ragazzino per 12 anni alla Real Escuela, allievo diretto di Alvaro Domecq e di Manolo Ruiz , con una grande esperienza anche nello spettacolo equestre avendo partecipato per 2 anni ai tour di “Apassionata”.

Mandro, tornato nel 2013 dalla Cina dove era rimasto un anno a dirigere un grande centro ippico nella zona di Shanghai (parliamo di oltre 300 cavalli tra PRE e Frisoni da domare in Alta Scuola) , gestisce ora la piccola scuderia della Bodega Williams & Humbert a Jerez Sud ed è l’allenatore della giovanissima atleta azzurra Rebecca Giulia Parodi, campionessa italiana e vice campionessa europea 2013 del Master Iberico (cat. Golegà), trasferitasi dalla fine dello scorso anno a vivere in Andalusia con la famiglia.

Mandro, prima di entrare nel vivo dell’argomento, una domanda d’obbligo: che effetto fa avere un’allieva italiana e come hai trovato il suo modo di montare?

Rebecca Parodi in trotto allungato con Voluntario (photo © tuttoDRESSAGE.it).

“Rebecca è dotata di una grande passione ed ha già maturato un suo stile personale con una grande capacità di assorbire gli insegnamenti ed i consigli tecnici impartiti; si nota che da anni è immersa nell’ambiente equestre Jerezano ed ha la fortuna di avere quello che i cavalieri della Real Escuela chiamano ‘tatto equestre’, che le consente di comunicare con i suoi cavalli con estrema naturalezza. A noi piace sempre parlare del binomio anziché del cavaliere o del cavallo. A tale proposito devo dire che Rebecca porta in gara 3 cavalli (2 PRE ed un Hannover) ed ognuno di loro ha o ha avuto qualche problemino da risolvere.”

“Voluntario JF (il vincitore del Master) per esempio, un PRE dalle andature naturali fuori dal comune ma che purtroppo, ha dovuto scontare lo stress e l’handicap di una doma-base disastrosa ‘subita’ in Italia. Abbiamo fatto molta strada ma certamente c’è molto ancora da lavorare, ma la sua giovane età le permette di non avere fretta ed i cavalli stanno rispondendo egregiamente .”

Risultati di Rebecca quest’anno e tappe di miglioramento?

Rebecca Parodi In addestramento con Voluntario (photo © tuttoDRESSAGE.it).

“Ovviamente Rebecca ha dovuto superare un primo duro periodo di adattamento per abituarsi (insieme ai cavalli) ai nostri sistemi e ritmi di allenamento ed ai parametri dei giudici spagnoli, sicuramente più rigidi e severi rispetto a quelli italiani.!”

“Devo dire però che alle sue prime uscite ha già ottenuto buoni risultati, soprattutto con Dollar ( un Hannover figlio di De Niro) con cui ha vinto un concorso “territoriale” ( equivalente ad un nostro regionale) a Sotogrande e si è piazzata al 2° posto in un Nazionale 3 stelle a Montenmedio,nella categoria Clasica 1, (che corrisponde ad una nostra “M” 200) sempre confrontandosi con cavalieri professionisti adulti.
Il binomio è pronto per il St. George ma abbiamo preferito ritardare il debutto di Rebecca , data la sua giovane età e al primo anno di Juniores, per evitare di bruciare le tappe agli altri cavalli.”

Mandro, non si è ancora spenta l’eco della notizia del 3° posto della squadra spagnola ad Aachen, il tempio del Dressage: cosa pensi e cosa ci puoi dire , anche alla luce della tua esperienza agonistica, dei PRE e dei Lusitani in Dressage?

“Non è facile per un Jinete dressagista spagnolo, cresciuto lavorando fianco a fianco con Ignacio Rambla e Rafael Soto, condividendo ansie e concorsi con Juan Manuel Munoz Diaz o Josè Garcia Mena (a cui davo lezioni di corda da bambino) rispondere obiettivamente a questa domanda. Ho citato alcuni dei mostri sacri del Dressage spagnolo perché come loro porto nel cuore il nostro cavallo PRE e non vorrei quindi rischiare di scivolare nello scontato.”

Rebecca con Voluntario JF posare con l'istruttore Mandro Bernal ed il Direttore Marketing della Pavo in Andalusia don. Francisco Garcia Ruiz. (photo © tuttoDRESSAGE.it).

“Si dice e si ripete ormai da tempo che il cavallo iberico ha cuore, è più disponibile e per questo è più facile da montare, ha predisposizione per le andature elevate ma non distende ecc.
L’evoluzione della razza voluta dalla politica allevatoriale dell’ANCCE, mirata ad un miglioramento morfologico e funzionale del PRE alla ricerca di soggetti con sempre più attitudine verso la ‘Doma Clasica’ unita ad un sistema di addestramento fedele ai canoni dell’Equitazione Classica, coltivati e conservati nelle Accademie, ha consentito di addivenire ai risultati che tutti conoscono, frutto di un allenamento quotidiano centrato al principale obiettivo della Doma: il benessere psico-fisico del cavallo. Un punto fermo e imprescindibile che risale ai grandi maestri dei secoli passati, come Steinbrecht o Podhajsky, consacrato dal Regolamento FEI, ma che a volte è stato disatteso o trascurato dai giudici in molti appuntamenti importanti.”

“La innata nobiltà e generosità del cavallo spagnolo, che sopporta e consente molto di più del cavallo centroeuropeo, può mettere a dura prova una delle abilità fondamentali del cavaliere- addestratore: capire fin dove può arrivare la capacità del tuo cavallo, senza subire danni fisici.
L’evoluzione non tanto morfologica quanto funzionale voluta dall’ANCCE attraverso il suo ‘Programma di Miglioramento’ della razza, sviluppato negli ultimi anni con obiettivo primario la disciplina del Dressage, nonché i sistemi di addestramento strettamente ‘Accademici’, anche se mitigati dalla vena artistica che ci caratterizza, ci ha consentito di essere presenti in ogni importante appuntamento agonistico negli ultimi 20 anni.
Un sistema ed uno stile che ci ha permesso di avere 2 ragazzi , 1 junior e 1 young rider, in finale , negli ultimi campionati europei juniores appena celebrati nel vostro paese, con una media superiore al 72%, e che ha fatto mormorare a qualcuno, tra la gente di Aachen -..è proprio finita l’epoca in cui i cavalli iberici non avevano il trotto allungato-”.

Cosa fa la differenza tra i cavalieri che potremmo chiamare “dei centroeuropei” e voi cavalieri della “Légèreté”?

Mandro Bernal con Gorrion in una figura di alta scuola: la levada. (photo © tuttoDRESSAGE.it).

“Il concetto di Légèreté non è nato certamente in Spagna.
Gia il generale Decarpentry, citando L’ Hotte nel suo testo ‘Equitazione Accademica’ del 1949, la definiva come la -.. perfetta obbedienza ai leggeri aiuti di gambe e mani. Il cavaliere attiva il cavallo affinché utilizzi la giusta energia che necessita per eseguire correttamente un determinato esercizio, rimanendo proibito più attività od energia di quella strettamente necessaria.”

“Sono gli stessi principi che consentono ai cavalieri della Scuola di Vienna di rimanere praticamente immobili in sella, non lasciando percepire alcun movimento, ma la comunicazione con il cavallo rimane costantemente presente ed intensa.
La nostra Légèreté potremmo dire che sia stata integrata, o meglio rifinita, dagli insegnamenti di quel grande genio dell’Equitazione che fu Nuno Oliveira e di quella che dopo di lui è definita la Scuola Portoghese.”

“L’ Equitazione sta tutta nel bacino- diceva Nuno, e con l’assetto e le gambe faceva danzare i suoi cavalli mantenendo un contatto leggerissimo ma costante, con uno straordinario senso dell’equilibrio ed armonia tali che pare che il cavallo si diverta ad eseguire gli esercizi richiestigli.
In fondo è quello che ha percepito il pubblico di Lexington (WEG 2010) che ha tributato una standing ovation al nostro Fuego XII.”

Una domanda per Rebecca: i tuoi step per il prossimo futuro?

Mandro e Rebecca in sessione di allenamento con Dollar (photo © tuttoDRESSAGE.it).

“Continuerò con calma la preparazione per debuttare in St. George con Dollar e Voluntario JF appena arriva il 2015”, spiega Rebecca Parodi  “e , se me lo consentirà la Federazione vista la mia nazionalità, la partecipazione ai Campionati assoluti di Spagna per Juniores e Young Rider che si terranno a Segovia tra i 4 ed il 7 di settembre”.

Ci congediamo un po’ a malincuore da Mandro e Rebecca e dalla loro scuderia, gestita con serenità ma anche con attenzione e metodi quasi “germanici”, che pare di essere in una contea dell’Hannover, se non fosse per uno di quegli emozionanti tramonti da cartolina di un’anomala estate jerezana , con le pale eoliche che si stagliano in lontananza a decorare l’orizzonte, che ci ricorda che questa è l’ Andalusia, la terra del “cavallo dei re”, Il Pura Razza Spagnolo.

Manuel Alejandro Bernal Soto (Mandro)  è  disponibile per corsi in Italia , in particolare per insegnare piaffer e passage ed è raggiungibile al seguente indirizzo email: mandroecuestre@hotmail.com 

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