ESERCIZI PER VINCERE

Possiamo lavorare a casa sulla nostra mente per poi ottenere stupefacenti risultati in sella
Partiamo dal presupposto che il nostro inconscio crede fermamente ad ogni cosa che gli comunichiamo, sia positiva che negativa, e si impegna al massimo per farcela raggiungere. Sta a noi quindi creare al meglio i nostri obiettivi. Il primo passo è l’allenamento “da casa”lontani da ogni possibile distrazione. Bastano pochi minuti al giorno per esercitarsi. Dobbiamo creare delle immagini mentali molto vivide e dettagliate e delle parole chiave potenzianti. Immaginiamo il nostro cavallo come vorremmo che fosse, che lavora con un’andatura elastica e ben appoggiato sull’imboccatura. Una volta che abbiamo creato l’immagine che riguarda l’obiettivo da raggiungere inseriamo i dettagli, ovvero le particolarità del nostro cavallo, il suono dato dal ritmo dell’andatura. Se abbiamo difficoltà a fare questo esercizio possiamo aiutarci quando siamo in scuderia guardando il nostro cavallo con attenzione e chiudendo poi gli occhi per vedere se ci è rimasta la sua immagine dettagliata. Ha delle macchie sul muso? Com’è il suo ciuffo? La sua criniera? Le sue balzane?
Possiamo anche guardare dei video di cavalieri che ammiriamo e memorizzare particolari della loro posizione oppure delle loro azioni o ancora il gesto sul salto o le andature del loro cavallo.
Proviamo a fare questo tipo di esercizio e vedremo che con la ripetizione costante riusciremo a influenzare il vostro inconscio e di conseguenza il nostro modo di montare.
Concentriamoci durante la creazione dell’immagine che vogliamo ottenere. Se abbiamo problemi con la bocca del nostro cavallo che si apre, si contrae oppure si sottrae all’imboccatura immaginiamo una bocca perfettamente chiusa, decontratta e schiumosa. Se durante le transizioni a scendere il cavallo si butta sulle spalle visualizziamo queste ultime che si alzano davanti a noi.
Questo tipo di esercizio è utile sia per quello che produce sul nostro inconscio sia perché ci allena a concentrarci su un punto in particolare e a diminuire lo stato di ansia in quanto in sella sarà molto difficile riuscire contemporaneamente a mantenersi focalizzati sull’immagine creata e preoccuparsi di tutto il resto.
Le parole associate a queste immagini le rinforzano ulteriormente. Quello che diciamo è ciò che otteniamo. Se noi ripetiamo parole positive e potenzianti sia durante le visualizzazioni che in seguito in sella influenzeremo il nostro modo di montare. Quali sono le nostre parole chiave? Armonia? Coraggio? Leggerezza? Eleganza? Ritmo? Fiducia?
La parola scelta può diventare una specie di mantra che induce un effetto calmante su di noi e di conseguenza sul nostro cavallo. La ripetizione del mantra è una forma di autoipnosi. Noi infatti senza rendercene conto ci ipnotizziamo in continuazione durante il giorno ma l’ipnosi può essere positiva o negativa. Quando diamo potere ad immagini negative mantenendole fisse nella nostra mente ci stiamo ipnotizzando in negativo senza esserne consapevoli, ponendoci limiti superiori a quelli reali e ingigantendo le nostre paure.
Ipnotizziamoci invece guardando il nostro cavaliere preferito e quando montiamo ripeschiamo la sua immagine nella nostra mente e montiamo “come se” fossimo lui. Questo non significa non essere consapevoli del proprio livello ma significa concentrarci sui lati dei campioni che ammiriamo di più: la freddezza, la tenacia, la calma, il coraggio.
Trasformiamo le credenze che ci limitano. Se ad esempio pensiamo di essere un cavaliere insicuro e pauroso immaginiamoci durante gli esercizi di respirazione e rilassamento nell’esatto contrario.
Con la tecnica del “come se” è possibile sviluppare qualsiasi caratteristica desideriamo ottenere. La nostra mente infatti guida le nostre azioni nella direzione delle nostre credenze. Se noi pensiamo di essere insicuri e paurosi in sella ci comporteremo in modo da confermare questa nostra percezione.
Se la tensione della gara è il nostro problema, iniziamo a comportarci invece come se fossimo dei garisti nati e non vedessimo l’ora di sentire il suono della campana per poter partire e divertirci. Usiamo questo atteggiamento anche nel nostro linguaggio e a chi ci chiede se siamo tesi rispondiamo che siamo molto tranquilli. Alla fine questa diventerà la realtà e arriverà un giorno che il suono della campanella sarà per noi realmente uno stimolo totalmente positivo. Anche assumere la fisiologia di un cavaliere calmo influenzerà il nostro stato d’animo. Sorridere e aprire le spalle quando siamo tesi o depressi ha un reale effetto su di noi. La mente e il corpo sono straordinariamente collegati quindi cambiando il nostro modo di agire possiamo cambiare il nostro modo di sentire.
Abbiamo a nostra disposizione quattro parti del corpo che possono in pochi istanti cambiare uno stato emotivo: la postura, l’espressione del nostro volto, il respiro e i movimenti del corpo. La postura è la posizione che assume il nostro corpo. Esaminiamo com’ è la nostra. La schiena è dritta o curva? La testa alta o inclinata verso il basso? L’espressione del nostro volto ha la possibilità di assumere molteplici sfaccettature. Verifichiamo se sorridiamo di più di quanto siamo immusoniti.
Controllando tutti questi aspetti possiamo volontariamente indurre uno stato d’animo. Creiamo quindi nella nostra mente l’immagine del cavaliere che vogliamo diventare, lavoriamo sulla nostra fisiologia e comportiamoci COME SE lo fossimo già. Anche se ci sembra di prendere in giro noi stessi continuiamo ad esercitarci costantemente in tal senso e alla fine diventerà per noi un nuovo abito. E’ un autoinganno positivo e funzionale al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Iniziare ad affrontare un percorso di allenamento mentale sportivo non vuol dire avere la garanzia di vincere ogni gara ma di migliorare costantemente nel proprio atteggiamento di fronte a stress, ansia, paura, insicurezza. Significa apprendere delle tecniche per avere un maggior controllo delle nostre emozioni e avanzare verso i nostri obiettivi con ottimismo e sicurezza che sia una categoria elementare come pure un Gran Premio. Significa imparare ad affrontare una gara andata male con equilibrio e voglia di fare sempre meglio alle prossime. Questo vuol dire sviluppare una mentalità vincente.
Articolo a cura di : Monica Domeniconi Mental coach.
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