Anna Campanella: non solo il Sella Italiano nei giovani cavalli!
Il nostro recente articolo sui cavalli giovani ha suscitato un grandissimo interesse da parte di allevatori, cavalieri e lettori.
Continuiamo dunque su questo argomento topico per lo sviluppo dell’ equitazione e del dressage in Italia pubblicando le riflessioni di una amazzone di punta del dressage Anna Paprocka Campanella, a cui faranno seguito a breve altre interessanti opinioni invitando coloro che pensano di poter contribuire sull’ argomento a scriverci a redazione@tuttodressage.it.
“Il recente articolo sui cavalli giovani mi ha fatto riflettere su tutta l’organizzazione dell’avviamento allo sport di un cavallo giovane, a prescindere che sia italiano o straniero.
Ultimamente nella mia scuderia ci sono più cavalli giovani del solito, quindi questo argomento mi coinvolge particolarmente. Premetto che in passato ho preparato diversi cavalli che si sono qualificati alla finale individuale dei campionati tedeschi e alcuni si sono piazzati e hanno vinto le gare internazionali.“Promuovere l’allevamento italiano e’ molto giusto, ma escludere dai premi e competizioni importanti i cavalli di origine straniera e’ sbagliato e non porta da nessuna parte, addirittura abbassa la qualità perché manca un confronto qualitativo. La qualità si raccoglie su grandi numeri, in questo momento non ci sono. Spesso partono cavalli completamente non preparati, perché a prescindere dal risultato vanno comunque a premio, solo perché sono italiani. Poi spesso alle competizioni internazionali non rispecchiano ne la qualità, ne il livello di addestramento richiesto.
“Solo da un cavallo giovane di grande qualità può crescere un cavallo sportivo competitivo. Aprendo un campionato ai cavalli stranieri, magari parallelo, si potrebbe stimolare la qualità in generale. I nostri cavalli come See the Stars, un cavallo Westfalen di 4 anni ha vinto recentemente in Austria la categoria di 4 anni con Alice Campanella con 7.8. Equinox ha realizzato più di 8.1 in Francia ed all’età di 6 anni ha vinto recentemente i campionati juniores free style. È molto importante dare la possibilità di confronto sin da primi anni tra i cavalli italiani e quelli stranieri, perché solo con l’ambizione di migliorare si migliora veramente. È giusto comunque che vengano premiati tutti i soggetti, se raggiungono un punteggio importante, e’ impensabile premiare un cavallo italiano con il punteggio di 6.5 e non premiare uno straniero con l’8.“Un’altra cosa curiosa e’ che solo i cavalieri italiani devono necessariamente montare i cavalli italiani ai Campionati del Mondo di Giovani cavalli, mentre le altre nazioni selezionano semplicemente i soggetti migliori, il che’ fino ad adesso ha portato i risultati piuttosto deludenti, che hanno avuto l’effetto tutt’altro che sperato di promuovere l’allevamento italiano. L’eccezione che conferma la regola e’: Eremo del Castegno, l’unico fenomeno italiano degli ultimi decenni, nonostante continua promozione dell’allenamento italiano.”
di: Anna Paprocka Campanella