Un sogno che galoppa con determinazione: l’Horse Club Royal K e la passione per il dressage
L’Horse Club Royal K si distingue come un centro in cui amore per i cavalli, impegno e dedizione si intrecciano per dar vita a un ambiente di crescita e successo. Fondato da Elena, un’istruttrice determinata e profondamente legata ai valori di empatia e tecnica, il club è diventato un punto di riferimento per giovani talenti come Matilde Lamberti, promettente amazzone già inserita tra gli allievi di interesse federale.
Attraverso una storia di sacrifici, sogni e una visione condivisa con la sua famiglia, Elena ha costruito una struttura all’avanguardia che accoglie non solo cavalli e atleti, ma anche un team di professionisti uniti dall’amore per questo sport. Scopriamo insieme il percorso che ha portato l’Horse Club Royal K a rappresentare una realtà di riferimento nel panorama equestre italiano e l’emozionante avventura di Matilde e Sereno, un binomio che guarda ai prossimi Europei con determinazione e ambizione.
1. Elena, ci racconti com’è nata la sua passione per l’equitazione e come ha deciso di fondare l’Horse Club Royal K?
La mia passione per l’equitazione è nata molti anni fa, quando ero bambina e mia mamma decise di farmi provare questo sport, allora poco conosciuto. All’inizio pensavamo che sarebbe stato uno sport di transizione, ma, dopo un periodo iniziale di difficoltà, si è radicato sempre più nel mio cuore, fino a diventare la mia unica e grande passione.
Il momento più felice della mia vita è arrivato quando avevo 16 anni e i miei genitori mi hanno comprato il mio primo cavallo, Kabir. Con lui ho intrapreso un percorso agonistico meraviglioso, che mi ha portato al conseguimento del Primo Grado Dressage.
Fino a quando sono stata studentessa, questa passione è rimasta un hobby, un amore che continuava però a crescere sempre di più. Dopo la laurea, avevo iniziato a lavorare in un laboratorio di un’azienda cosmetica, ma non mi sentivo felice. Un giorno mi è capitato di vedere un bando per l’iscrizione a un corso per istruttori di base. Tornata a casa, ho detto ai miei genitori ciò che provavo da mesi… e da quel momento la mia vita è cambiata radicalmente.
2. Può descriverci la struttura dell’Horse Club Royal K? Quali spazi e servizi offrite per cavalli e allievi?
Ho la fortuna di avere due genitori meravigliosi, che mi hanno sostenuta fin da quando questa idea ha preso forma nella mia mente e nel mio cuore. Così, nel 2011, abbiamo affittato una piccola cascina e, con una ristrutturazione, è nato l’Horse Club Royal K. Abbiamo iniziato in piccolo, con una struttura modesta, ma nel 2016 mio papà ha acquistato un terreno a Gorla Minore e ha dato il via al sogno di famiglia: costruire una scuderia.
Ad oggi, è stato un percorso lungo e faticoso, ma la mia famiglia ce l’ha fatta e, dopo tre anni di lavori, permessi, edificazioni, scavi e tanto impegno, il 1° maggio 2019 abbiamo inaugurato la sede ufficiale dell’Horse Club Royal K.
Abbiamo puntato a offrire ai cavalli il meglio: la struttura comprende due edifici con un totale di 30 box, un’arena indoor 25×60, un magnifico campo outdoor 30×70, un solarium, lavaggi con acqua calda e ampi paddock. Per i nostri clienti, invece, abbiamo una spaziosa club house dotata di servizi, spogliatoi, una cucina e un’ampia sala comune. Speriamo presto di ampliare ulteriormente i nostri spazi, inserendo un tondino coperto e una giostra.
3. Qual è il ruolo del team che lavora quotidianamente nella scuderia? Può parlarci degli istruttori e degli altri professionisti che collaborano con voi?
Abbiamo la fortuna di collaborare con partner tecnici d’eccellenza, che si prendono cura del benessere dei nostri cavalli. Tra questi, Purina (con un nutrizionista che segue l’alimentazione dei cavalli, soprattutto degli atleti), selleria Gianetti (con una Saddle Fitter professionista che verifica il fit delle selle e realizza modelli su misura), Clequi (abbigliamento tecnico e personalizzato) e Union Bio (cosmetici e integratori naturali per il benessere dei cavalli).
Inoltre, i nostri cavalli sono seguiti da professionisti come Davide Travaglini (veterinario ortopedico), Vittorio Rocchelli (osteopata) e Luca Avoledo (maniscalco di eccellenza). Il mio cavallo, in particolare, è seguito anche da Nicoletta Chierichetti, veterinaria chinesiologa, che mensilmente esegue trattamenti di agopuntura e check-up completi.
La forza della nostra scuderia è il lavoro di squadra: ognuno ha un ruolo specifico, ma ci sosteniamo e aiutiamo a vicenda. Mio papà Umberto è il presidente dell’associazione sportiva che opera nella nostra struttura, mia mamma Silvia lo affianca nella gestione. Io sono l’istruttrice di grado più alto (Primo livello discipline olimpiche, ma quest’anno darò l’esame per diventare Secondo livello) e mi occupo di dressage e lavoro in piano propedeutico al salto ostacoli. Il mio compagno Marco è istruttore di salto ostacoli, mentre la scuola è gestita da Veronica, una nostra allieva operatrice di base, che continua a formarsi per conseguire il grado di istruttrice.
Attualmente vantiamo una splendida collaborazione con Francesco Zaza, che segue me e le mie allieve nel percorso agonistico, tenendo stage mensili presso di noi, oltre ad accompagnarci nelle trasferte di gara. Avendo una struttura che abbraccia sia il dressage che il salto ostacoli, organizziamo anche stage con Mario Georges Verheyden, giudici di stile e istruttori Parelli, come Isabel Pagano, per migliorare la comunicazione con i cavalli e il lavoro da terra.
Sappiamo che la vostra allieva di punta attualmente è Matilde Lamberti, una giovane amazzone di grande talento inserita tra gli allievi di interesse federale. Con Sereno, il suo fedele compagno di avventure, sta affrontando le categorie Children e i suoi primi internazionali. Vorremmo approfondire il suo percorso e il contributo della scuderia nel supportare la sua crescita sportiva
- Quali sono i principali progressi che Matilde ha fatto da quando è entrata a far parte del club?
Ho avuto l’onore di vedere crescere, all’interno della mia scuderia, la giovane Matilde Lamberti, che oggi considero la mia allieva più promettente. Matilde ha iniziato il suo percorso con noi all’età di 8 anni, accompagnata dalla nostra pony Marylin, con la quale ha partecipato alle sue prime riprese (E60) fino al conseguimento del brevetto dressage, ormai due anni fa. Matilde è una ragazza molto timida e riservata, ma con un cuore enorme e un amore sconfinato per i cavalli. Sin da piccola ha trascorso tutto il suo tempo libero in scuderia, accanto a me, per migliorarsi in sella ma soprattutto per apprendere e conoscere i cavalli nella loro quotidianità. Non smette mai di scoprire nuovi metodi per garantire il massimo benessere al suo compagno di squadra. Oggi, Matilde ha 13 anni e l’anno scorso i suoi genitori le hanno fatto il regalo più bello di tutti: Sereno, un cavallo di origine spagnola di appena 6 anni, un po’ timido e insicuro – proprio come Matilde tanti anni fa – ma dotato di un grande talento. Abbiamo intrapreso insieme un percorso di crescita, senza immaginare che saremmo diventati di interesse federale in breve tempo. La notizia e il confronto avuto con la grande Laura Conz mi hanno emozionata profondamente. - Che significato ha per voi il fatto che Matilde sia stata inserita tra gli allievi di interesse federale?
Per me, come istruttrice, è stato un grande onore e privilegio essere parte di questa avventura tra i big del dressage italiano. È emozionante osservare come l’interesse di Laura Conz e del Sig. Fourges (tecnico e giudice internazionale) per Matilde cresca sempre di più, grazie ai progressi tecnici e fisici del binomio. Matilde dedica a questo sport tantissima energia, affrontando sacrifici e sforzi quotidiani per migliorarsi. È una ragazza determinata, che si pone obiettivi ambiziosi per dimostrare il suo valore, la sua grinta e la sua tenacia ai coach che la seguono. - Quali sono gli obiettivi principali che Matilde e Sereno si pongono per il futuro, soprattutto in vista dei prossimi Europei?
L’anno scorso abbiamo debuttato con la sua prima gara internazionale a maggio, un’emozione indescrivibile! Quest’anno abbiamo già programmato numerosi appuntamenti: stage federali, gare internazionali e incontri con Francesco Zaza. Inoltre, vorremmo iniziare un percorso di mental coaching per supportare Matilde nella gestione delle competizioni. La speranza è riuscire a conseguire la qualifica per i prossimi Europei Children.
Torniamo a lei, Elena, per scoprire qualcosa di più sulla figura dell’istruttrice e proprietaria dell’Horse Club Royal K. La sua doppia veste è senza dubbio fondamentale per il successo del club e dei suoi allievi.”
1. Cosa ritiene più importante trasmettere ai suoi allievi, sia dal punto di vista tecnico che umano?
Mi sono sempre considerata un’istruttrice un po’ diversa da molti colleghi che ho incontrato nella mia vita, prima come allieva e poi come collega. Amo questo lavoro al punto da metterci sempre tutta me stessa. Amo i cavalli, amo ciò che ci regalano ogni giorno e amo lavorare con i ragazzi, perché sanno trasmettere emozioni e gioie che, purtroppo, il mondo degli adulti spesso dimentica.
Mi definisco una persona profondamente empatica e cerco di instaurare un rapporto forte con i miei allievi. Mi piace confrontarmi con loro per verificare se hanno compreso la sensazione che devono imparare a gestire.
Andare a cavallo richiede sì tecnica, ma anche la capacità di capire cosa il nostro cavallo ci sta comunicando. Questa è l’essenza stessa del binomio, ed è ciò che mi piace creare con i miei allievi: tecnica solida ed empatia per comunicare al meglio con il proprio cavallo.
Preferisco, quando possibile, tenere lezioni private, per garantire loro la mia completa attenzione e non trascurare nessun dettaglio. Mi piace anche confrontarmi con colleghi come Francesco Zaza o Laura Conz per monitorare i progressi degli allievi e continuare a migliorare, assicurandomi che non manchi loro mai nulla.
2. Può raccontarci qualche esperienza o aneddoto che ha segnato il suo percorso professionale, sia come istruttrice che come proprietaria di un centro ippico?
Ricordo sempre con affetto gli inizi: quella piccola struttura con un campo esterno perennemente allagato, io giovanissima e alle prime armi, quasi intimorita quando accompagnavo le mie allieve nei campi gara insieme ai grandi del dressage italiano.
Oggi, guardandomi indietro, vedo quanto abbiamo costruito, giorno dopo giorno. Sono arrivata qui grazie alla forza della mia famiglia e alla mia determinazione. Amo questo lavoro, amo i cavalli e voglio continuare a migliorare, per offrire sempre il meglio ai miei allievi e ai miei cavalli.
3. Quali sono le sue aspettative per l’evoluzione del club nei prossimi anni, sia in termini di successi agonistici che di crescita della struttura?
Mio papà ha investito tutto se stesso per me e per il mio sogno, costruendo da zero una scuderia. Quanti possono vantare una forza del genere? Ha creduto in me e nel mio amore per questi animali, e voglio gridare al mondo quanto grande sia il mio papà.
Non sono figlia d’arte, eppure oggi cammino nei corridoi dei concorsi con il sorriso, consapevole del percorso fatto e delle possibilità di crescita che ho davanti. Mi tengo costantemente aggiornata attraverso i corsi federali e amo mettermi in gioco, superando i miei limiti per migliorarmi sempre.
Spero con tutto il cuore di far evolvere la scuderia in una realtà di alta qualità, circondata da professionisti, e di formare allievi come Matilde, da portare con orgoglio nelle gare internazionali. Naturalmente, sogno anche di raggiungere il livello Gran Premio con il mio cavallo.
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