Italiani all’estero: a tu per tu con Aurora Fossi

Aurora Fossi è una giovane atleta che ha fatto della sua passione per l’equitazione una strada di crescita personale e professionale. Fin da bambina ha nutrito un forte legame con i cavalli, che l’ha portata a dedicarsi con impegno al dressage, raggiungendo traguardi significativi e acquisendo un’esperienza preziosa. Dopo anni di gare e allenamenti in Italia, Aurora ha recentemente intrapreso un’esperienza all’estero in Olanda, presso la scuderia dell’atleta olimpionica Joanna Robinson, per continuare a migliorarsi e ad apprendere nuove competenze. In questa intervista, Aurora ci racconta il suo percorso, le sfide affrontate e i sogni per il futuro, condividendo anche qualche consiglio per chi vuole avvicinarsi al mondo del dressage.

Introduzione e Presentazione

  1. Ci racconti un po’ di te: Da quanto tempo pratichi equitazione? Come ti sei avvicinata al mondo del dressage? Cosa ti ha spinta a scegliere il dressage come disciplina principale?  Ciao, mi chiamo Aurora Fossi, ho 19 anni e ho sempre amato l’equitazione. Fin da piccola mettevo in fila i miei cavallini in miniatura (ne avevo tantissimi), facendoli scendere dalle scale, dalla mia cameretta fino alla sala! Credo che questa passione travolgente per l’equitazione me l’abbia trasmessa il mio bisnonno, e gliene sono davvero grata. Pratico equitazione da 16 anni: come tanti bambini, ho iniziato a 4-5 anni, facendo pony games, gimkane, gimkane jump e, soprattutto, tanti caroselli! A 11 anni ho avuto il mio primo pony, Peelgrin, con cui ho iniziato il salto ostacoli e partecipato alla mia prima gara di dressage. Poi è arrivata la pony che mi ha rubato il cuore e a cui devo probabilmente tutto, inclusa la scelta di trasformare la mia passione in un vero lavoro: FS Cascada, la pony di Cecilia Magni. Avevo 12 anni, e con lei ho sentito una sintonia che non avevo mai provato con nessun altro pony. Sono stata fortunata a poter lavorare con lei e imparare da lei per cinque anni! Insieme abbiamo fatto di tutto: completo, salto ostacoli, e dressage. FS Cascada mi ha restituito quella fiducia che avevo perso, e mi ha portato a incontrare Claudia Ambiveri, la mia istruttrice. Claudia ha avuto la pazienza di lavorare con noi e portarci a tanti successi. Con lei sono diventata una dressagista pura (o almeno ci provo!); mi ha fatto innamorare di questa disciplina.
  2. Quali sono stati i tuoi maggiori successi a livello agonistico fino ad oggi?  Con Cascada e grazie a lei, e al prezioso lavoro con Claudia, ho raggiunto tantissime soddisfazioni. Sono stata selezionata per l’Academy di dressage della Lombardia e ho avuto l’opportunità di partecipare alle Ponyadi: prima nel completo (dove siamo arrivate seconde individualmente e prime come squadra per la Lombardia) e poi nel dressage, salendo di nuovo sul podio con la squadra. Da lì sono arrivate tante altre vittorie, sia individuali che di squadra, nella Coppa delle Regioni – ne abbiamo fatte due o tre, se ricordo bene. Ho conquistato anche il podio ai Campionati Italiani di Dressage due volte: il primo anno con un argento e, l’anno successivo, con l’oro nella categoria Esperti. Con Cascada ho avuto anche la splendida esperienza del Future Team Italia e ho partecipato al mio primo internazionale!
  3. Quali sono stati i cavalli più importanti per te ? C’è un cavallo con cui hai avuto un legame speciale? Sicuramente Cascada! Ho il suo nome tatuato sul fianco… lei è impossibile da dimenticare. Non solo perché è una pony bellissima, ma perché l’ho sempre sentita “vicina”: in sintonia con me, come se mi capisse e mi conoscesse davvero. Mi aiutava o mi insegnava, a seconda delle situazioni… è difficile da spiegare a parole. Ora, invece, c’è Prescot Turfhorst, un puledro di 4 anni con un carattere tutto speciale. Stiamo imparando a conoscerci giorno dopo giorno, e anche se non è sempre facile lavorare con lui, gli voglio già tanto bene. In fondo, tutti i cavalli che ho conosciuto o montato mi hanno lasciato qualcosa: ognuno mi ha insegnato qualcosa, nel bene e nel male. 
Aurora e Prescot Turfhost

Il Trasferimento in Olanda

  1. Di recente ti sei trasferita in Olanda per lavorare con Joanna Robinson. Come è nata questa opportunità e cosa ti ha spinta a fare questo passo?  Era già da un po’ che pensavo di fare un’esperienza all’estero. La mia istruttrice, Claudia Ambiveri, me l’ha sempre consigliata come un’occasione preziosa per crescere sia tecnicamente sia a livello personale e professionale. Così, ho deciso di iniziare a informarmi, spargendo un po’ la voce e cercando opportunità di lavoro. Grazie a un amico, Stefano Chesi, cavaliere italiano, e a Ludovica Gallotti, che vive e lavora da anni nell’ambiente internazionale, ho avuto l’occasione di fare due settimane di prova nella scuderia di Joanna Robinson, atleta olimpionica finlandese. Dopo il periodo di prova, ho deciso di fermarmi, e ora vivo qui! 
  2. Come è stato per te adattarti a una nuova scuderia e a un ambiente diverso? Non ho mai avuto grandi difficoltà ad ambientarmi in un nuovo posto; qui però la situazione è un po’ diversa, perché ogni giorno devo dimostrare tanto e mettermi in gioco. Ho ancora molto da imparare, e sicuramente non è sempre facile: il lavoro è duro, fisicamente impegnativo, e sento molto la mancanza della mia famiglia e dei miei amici. Fortunatamente, ho avuto al mio fianco persone che mi hanno accolto nel migliore dei modi e che, pur pretendendo molto (come è giusto che sia), mi hanno fatto sentire a casa.
  3. Com’è lavorare con un’amazzone di alto livello come Joanna Robinson e quali aspetti del dressage stai perfezionando con lei? Un nuovo mondo, con tante cose da scoprire e imparare. All’inizio avevo sempre la paura di non fare tutto nel modo giusto, ma grazie alla sua gentilezza ho ritrovato fiducia in me stessa. È molto esigente, ma sempre pronta a spiegarmi e a incoraggiarmi. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo, sia in sella che nella gestione della scuderia. Sto lavorando su molte cose, anche su aspetti che possono sembrare banali, ma che con i cavalli giovani sono fondamentali: l’assetto, le transizioni e, soprattutto, l’atteggiamento verso il cavallo. Cerco di capirlo e rispettarlo, e di farmi capire e rispettare, sia in sella che a terra.
  4. Quali sono i tuoi compiti principali presso la scuderia di Joanna Robinson?  Le mie mansioni includono l’attività di rider, il lavoro di scuderia e i compiti di groom. Sto anche imparando a lavorare con i puledri, sia da terra che in sella.
  5. Segui una routine giornaliera specifica o i tuoi compiti variano di giorno in giorno? Principalmente seguo una routine giornaliera, ma durante la giornata Johanna mi affida sempre nuove attività, che mi permettono di imparare e crescere continuamente.
Aurora e FS Cascada

Obiettivi e Aspirazioni Future

  1. Quali sono i tuoi obiettivi principali per il futuro? Ci sono competizioni o eventi in cui sogni di partecipare? I miei obiettivi principali sono, prima di tutto, imparare il più possibile e diventare una professionista. Mi piacerebbe molto riuscire ad addestrare bene il mio cavallo e partecipare con lui a competizioni di alto livello. E poi… beh, credo di avere il sogno più grande di ogni atleta professionista: le Olimpiadi. In fondo, che male c’è a sognare?
  2. Che consiglio daresti a un giovane o a una giovane che sogna di fare carriera nel dressage? Un consiglio che darei è di imparare a essere costante in tutto quello che fai e a non abbatterti davanti alle sconfitte, perché ce ne saranno molte lungo il percorso. Se vuoi davvero raggiungere alti livelli, devi essere pronto a fare tante rinunce e a mettere la tua passione al primo posto, davanti a tutto il resto. Solo così puoi avere una possibilità concreta di arrivare al risultato che desideri.

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