Intervista Esclusiva con Clara Campese, Candidata alla Presidenza della Federazione Sport Equestri.

In vista delle prossime elezioni per la presidenza nazionale della Federazione Sport Equestri, la nostra rivista online “Tutto Dressage” ha avuto l’opportunità di intervistare Clara Campese, una delle candidate che si propone di guidare il futuro degli sport equestri in Italia.

Nel corso dell’intervista, la Signora Campese ha condiviso con noi la sua visione, gli obiettivi e le strategie che intende adottare per promuovere e sviluppare ulteriormente la disciplina del dressage. Le sue risposte offrono un interessante spaccato su come intende migliorare la formazione dei cavalieri e aumentare la qualità delle competizioni. 

  1. Può presentarsi e raccontarci un po’ del suo background personale e professionale nel mondo degli sport equestri? Farò una sintesi degli aspetti più salienti: Ho iniziato a montare da piccola animata da una grande passione per i cavalli. Ho iniziato con i pony alla Società Ippica Veronese per poi passare ai cavalli sotto la guida di alcuni istruttori fra cui Sante Bertolla. Ho conseguito il II grado e partecipato in squadra per il Veneto alle manifestazioni federali come junior nelle tre discipline olimpiche. Nel corso dalla mia carriera sono poi diventata istruttore di II livello, ufficiale di gara di Salto Ostacoli, Presidente di Giuria e Steward nazionale. Nel frattempo ho fatto anche l’allevatrice girando l’Europa per conoscere i più importanti allevatori e stallonieri. Poi mi sono dedicata alla politica sportiva rivestendo dapprima il ruolo di Consigliere del Comitato Regionale Veneto per due mandati e poi come Presidente per altri 2 mandati. Inoltre nel 2020 sono stata eletta, nella Giunta del Coni Veneto diventandone la Vicepresidente.
  2. Cosa l’ha spinta a candidarsi per la presidenza della federazione sport equestri? Ritengo fondamentale evidenziare che la mia determinazione a scendere in campo deriva prima di tutto  da un profondo e autentico Amore per il Cavallo che mi ha spinto a credere che sia necessario promuovere una nuova visione della gestione della nostra Federazione. In varie occasioni ho spiegato che è necessario incarnare coerentemente i  Valori Sportivi, adottare un metodo di lavoro che tenga conto di competenza, professionalità, tempistiche, economia e meritocrazia. Una Fise che deve saper rispondere alle nuove esigenze, favorendo il confronto con gli interessati, e che sappia fare una sana autocritica per migliorare.
  3. Qual è la sua visione generale per il futuro della federazione sport equestri? La mia visione è semplice: avere uno sguardo rivolto a 360° sul nostro mondo per intervenire con una direzione chiara e condivisa. La Federazione deve essere una Federazione di servizi, di promozione del nostro Sport, di unione e non di separazione, una vera eccellenza per i processi di pianificazione e di funzionamento ma anche per i risultati sportivi e di divulgazione del valore sociale del cavallo con le sue applicazioni.
  4. Quali sono i principali obiettivi che si propone di raggiungere durante il suo mandato?  A questa domanda ho risposto in parte con le precedenti. Il focus sul Dressage evidenzia alcuni elementi fondamentali fra cui la necessità di ampliarne la portata e diffusione, aprire ad un maggior confronto tecnico e di comparazione con le altre nazioni per allinearsi agli standard internazionali, incrementare il numero delle manifestazioni e la accessibilità economica.
  5. Come valuta lo stato attuale della disciplina del dressage in Italia?E’ necessario alzare il livello tecnico – qualitativo in generale, puntando molto sulla fascia giovanile e sulla base, favorendo anche il passaggio alle fasce più alte di livello mediante una programmazione specifica che consenta una progressione costante
  6. Quali strategie intende adottare per promuovere e sviluppare ulteriormente il dressage a livello nazionale?Oltre a quanto detto nella risposta precedente, si prevederà la realizzazione di circuiti/trofei ben strutturati sia a livello regionale che nazionale, supportando i Comitati Organizzatori soprattutto nei territori in cui i numeri sono bassi. In particolare, prevedendo che per i passaggi di patente ci sia un percorso formativo ed esperienziale nella disciplina del  dressage e del completo a livello base.Si vuole in sostanza confermare l’idea che il lavoro in piano non solo è indispensabile per una preparazione completa ma anche per dare l’opportunità di conoscere discipline diverse dal Salto Ostacoli. Ritengo che sia inoltre opportuno ridurre il numero delle riprese anche per garantire maggiore competitività.
  7. Ha in mente iniziative specifiche per la formazione e il supporto di cavalieri e istruttori di dressage?  Certamente l’organizzazione programmata di stage, workshop etc….anche con Giudici e cavalieri stranieri aiuterà a migliorare e a crescere perchè il confronto è indispensabile per stare al passo con i tempi e sviluppare una mentalità più aperta e in linea con il resto d’Europa.
  8. Quali sono i suoi piani per aumentare il numero e la qualità delle competizioni di dressage in Italia?  Per quanto riguarda il numero delle manifestazioni, con il supporto della Fise sarà possibile abbassare i costi di iscrizione, inserire montepremi nelle categorie importanti, dare più visibilità alla disciplina e alle sue manifestazioni.Per quanto riguarda la qualità certamente è importante premiare i Comitati Organizzatori che lavorano bene, coinvolgere staff – tecnici di profilo, garantire una turnazione degli ufficiali di gara, prevedere premi e montepremi, per gli atleti e per gli istruttori . 
  9. Come intende reperire e allocare le risorse necessarie per sostenere il dressage?  Semplicemente prevedendo un budget che risponda perfettamente alla pianificazione preventiva concordata, integrata da premi al palo per i risultati conseguiti e coinvolgendo nuovi Sponsors, attraverso una ricerca più ampia che promuova le progettualità del settore e il Valore del Cavallo in generale.
  10. Ha progetti per migliorare le infrastrutture dedicate al dressage? Il miglioramento di talune strutture è auspicabile, la Fise non può erogare direttamente contributi per il ripristino delle strutture. Tuttavia potrà farsi promotrice di progetti comuni per agevolare questo processo di miglioramento e rinnovo strutturale.Per questo motivo infatti ritengo sia necessario riconoscere il merito per quei comitati organizzatori che si impegneranno a fornire servizi di qualità  ed adeguati alle esigenze degli atleti e dei cavalli.Le manifestazioni federali verranno assegnate con eque turnazioni.

Abbiamo inviato le stesse domande anche agli altri candidati alla presidenza, ma al momento non abbiamo ricevuto risposte. Sarà nostra premura aggiornare i lettori non appena riceveremo ulteriori contributi.

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