Waiting for the Europeans: a tu per tu con Edoardo Zara.

In vista degli Europei giovanili di dressage, abbiamo voluto chiedere ai nostri giovani talenti convocati per questa prestigiosa competizione di raccontarsi con una breve intervista. Edoardo Zara, unica quota maschile della squadra Junior, ci ha raccontato le sue emozioni, le sue aspettative e come si sta preparando per rappresentare l’Italia in questo importante evento.  Scopriamo insieme le sue risposte e conosciamo meglio questo giovane atleta che si appresta a portare il suo cavallo e la sua passione sul palcoscenico europeo.

  1. Come ti senti ad essere stato convocato per gli Europei giovanili di dressage? Sono super orgoglioso di qst convocazione perché è stata la mia prima stagione internazionale con Donn e il suo debutto nelle Fei Junior e siamo riusciti a prendere le qualifiche ed entrare in squadra
  2. Come si chiama il cavallo che porterai agli Europei giovanili di dressage e qual è un particolare che lo rende unico secondo te? Si chiama Donnatelli, ma ormai per tutti Donn, è un Westfalen con una importante genealogia Florencio x De Niro. La sua estrema sensibilità lo rende davvero unico, è sicuramente il cavallo più sensibile che io abbia mai montato e mi sta insegnando a perfezionare i miei aiuti giorno dopo giorno, a volte ho davvero la sensazione che mi legga nel pensiero
  3. Come ti stai preparando per questa competizione? Vi scrivo mentre sto facendo qualche giorno di vacanza in realtà, ma a brevissimo riprenderò gli allenamenti che come sempre sono programmati in modo che Donn abbia la combinazione ideale di lavoro e riposo. A breve partirò per l’Olanda, verso la scuderia di Laura Quint, per un periodo di full immersion pre euro
  4. Qual è il tuo obiettivo principale per questi Europei? Visto il fatto che per me e Donn è stata la prima stagione insieme e che lui con me ha debuttato nei CDI devo ammettere che è già un enorme privilegio poter esserci e rappresentare il tricolore in Belgio quest’anno! Diciamo che fare bene o anche meglio proprio li mi piacerebbe molto.
  5. Hai un amuleto portafortuna o una routine particolare prima di entrare in gara? L’amuleto c’è ma non si dice, altrimenti che amuleto è. Fin da piccolo c’è un “gesto” che mi accompagna alla fine di ogni campo prova, ed è uno sbadiglio,….forse avrà anche un significato “scientifico/psicologico”, a me rilassa e mi porta pure bene da anni.
  6. Chi è il tuo modello nel dressage e perché? Quelli “veri” mi piacciono un po’ tutti, perché ciascuno ha una caratteristica che lo rende unico. Per citarne un paio, la Werth e la Dujardin, che oltre ad essere due amazzoni di altissimo livello sono anche due agoniste da paura, proprio come me (e mi riferisco solo all’essere agonista….per l’altissimo livello ci stiamo lavorando)

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