Il piccolo principe del rettangolo: Matteo Borghesi

Negli ultimi due anni, il talentuoso 14enne Matteo Borghesi ha collezionato successi sia sui campi nazionali che internazionali, sotto l’attenta guida di Italo Cirocchi del DressageLife. Negli scorsi mesi, al suo ultimo anno nella categoria Children, ha vinto sei CDI consecutivi, ottenendo punteggi molto alti e dimostrando una tecnica notevole e una freddezza in gara che ricordano i grandi professionisti.

Matteo Borghesi e il papà Girolamo Borghesi

Abbiamo avuto l’opportunità di porgli alcune domande al suo ritorno da Lipica.

  1. Come è nata la tua passione per i cavalli? Da quanto tempo pratichi l’equitazione? Mi sono avvicinato e appassionato al mondo dei cavalli all’età di 10 anni, direi quasi per gioco, frequentando un centro estivo. 
  2. Perché hai scelto il dressage come disciplina principale? Come quasi tutti, ho iniziato con il salto ostacoli. Successivamente, grazie al mio ex istruttore Jacopo Maglio, mi sono appassionato alla disciplina del dressage. Da quel momento in poi, è stato un susseguirsi di eventi culminati con la mia vittoria alle Ponyadi nella categoria E60, che ha fatto sì che il dressage diventasse la mia unica disciplina. Quando è arrivato il momento di salire di categoria, Jacopo, insieme a me e alla mia famiglia, ha deciso di affidarmi a colui che è il mio attuale istruttore, Italo Cirocchi. Con Italo stiamo lavorando intensamente per raggiungere tutti i nostri obiettivi. Riesce a trasmettermi una grande determinazione e crede molto in me. È grazie al suo sostegno, anche nei momenti più difficili, che siamo arrivati fin qui.
  3. Quest’anno Hai già vinto sei competizioni internazionali consecutive. Nonostante la tua giovane età, i tuoi successi sono notevoli. Puoi riassumerci la tua carriera agonistica fino a ora e dirci quali sono i tuoi prossimi obiettivi? L’anno scorso ho partecipato al mio primo Campionato Europeo e ho ottenuto un posto nella finale. Spero di poter ripetere questa esperienza anche quest’anno, raggiungendo nuovamente la finale.
  4. Puoi descriverci i tuoi cavalli, le loro qualità e caratteristiche? Su quale di loro punti maggiormente?  Ogni mio cavallo è importante e fondamentale per l’avanzamento della mia carriera, poiché ciascuno di loro possiede qualità uniche che lo contraddistinguono. Al momento, non posso dire di puntare su un cavallo in particolare, perché tutti i miei cavalli mi stanno dando grandi soddisfazioni.”
  5. Anche se sei ancora molto giovane, hai mai pensato di trasformare la tua passione in una professione? Considereresti l’idea di fare esperienze all’estero? Premesso che la mia passione per i cavalli e per questo sport non smetterà mai, anzi, potrà solo crescere. Al momento, i miei piani futuri non prevedono che questa passione diventi anche una professione. Ciò che sicuramente cercherò di fare sarà di concentrarmi su entrambe le cose: lavoro e cavalli. Colgo l’occasione di questa intervista per ringraziare, in primis, mio papà, che ha creduto in me sin dal primo giorno, e tutta la mia famiglia, che mi segue pazientemente in tutte le mie trasferte
Matteo Borghesi , Italo Cirocchi e la sua compagna di scuderia Carlotta Vallarella

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