Da Re con Tiozzo ultimi preparativi per i WEG.

Anche in vista dell’imminente impegno mondiale ai WEG di Normandia continua la collaborazione tra Leonardo Tiozzo e il dr. Massimo Da Re, veterinario e insegnante del Metodo Tellington.

Leonardo Tiozzo al lavoro con il dr. Massimo Da Re su Rugby

Lunedì e martedì si è svolta al Centro Equestria di Roma  una sessione di lavoro con il giovane cavaliere romano che martedì partirà alla volta della Normandia con Randon.

Leonardo Tiozzo ha lavorato sia con Randon che con Rugby, Massimo Da Re ci ha raccontato del lavoro svolto e delle sue impressioni sul binomio.

Randon in un esercizio a terra con Massimo Da Re

“Quello che desidero quando lavoro assieme a un binomio è stimolare la reciproca curiosità a conoscersi e comprendersi sempre più intimamente.”  Spiega il dr. Massimo Da Re. “Credo che alla base di una buona equitazione e di ogni successo ci sia uno stretto rapporto di amicizia e ancor più di collaborazione tra essere umano e animale. E’ come tra due persone: ci si piace a prima vista ma poi con lo stare assieme si impara ad amarsi. E’ una questione di rispetto ma anche di voglia di supportarsi e di mettere la controparte nelle condizioni di poter dare il meglio di sè. Per questo motivo durante il lavoro mi piace evidenziare sempre gli aspetti positivi sia del cavallo che del cavaliere, perché capita sovente che quando siamo in sella ci fissiamo su quello che non ci riesce come vorremmo piuttosto che dare enfasi e forza a quello che in realtà già funziona bene. Mi piace poter far sentire performanti e in equilibrio ambo i membri del binomio in modo che l’equitazione che esprimono sia basata sul piacere e non sulla frustrazione.”

Massimo Da Re al lavoro a terra con Rugby

“La scienza ci spiega molto bene, anche da un punto di vista chimico, l’importanza di compiere una prestazione sportiva, nel nostro caso una ripresa in rettangolo, sotto l’influsso positivo di ormoni come la serotonina e l’ossitocina, tipici degli stati in cui siamo soddisfatti, rilassati, sereni e propositivi, piuttosto che permettere all’adrenalina e al cortisolo (che si sprigionano nel circolo sanguigno durante lo stress, la rabbia, la frustrazione, l’insoddisfazione o la preoccupazione) di condizionare il nostro equilibrio fisico e emozionale, e con esso quello del nostro cavallo.”

Leonardo Tiozzo al lavoro con il ttouch.

“Leo è un ragazzo molto maturo e nonostante la giovane età dimostra doti che lo rendono un ottimo cavaliere. Apprezzo molto di lui la capacità di saper ascoltare i segnali che i suoi cavalli gli mandano, sia in sella che a terra, e anche la curiosità e la facilità con la quale si rapporta alle indicazioni che gli propongo quando lavoriamo. Il binomio Randon-Leonardo è un mix ben assortito tra due esseri che hanno caratteristiche eterogenee ma che sono accomunati dalla dedizione verso il lavoro oltre che da una sensibilità speciale. Con Leo ci comprendiamo al volo e ci concentriamo su piccoli dettagli come ad esempio la postura e la sensibilizzazione nella percezione delle risposte che il cavallo gli invia da sotto la sella. Randon, sebbene l’anagrafe dica che non è più un ragazzino, è ancora fresco come un puledro e nonostante la grande esperienza può, in alcuni momenti, deconcentrarsi e irrigidirsi se qualcosa fuori dal rettangolo lo impensierisce e avere delle reazioni che, impossibili da controllare, compromettono la qualità della prova. E’ un soggetto molto intelligente e sensibile e non possiamo impedirgli di essere attento al mondo che lo circonda anzi, questa caratteristica per me è in realtà una dote. Stiamo lavorando però per insegnargli a modulare le reazioni in questi casi e ad avere più autocontrollo.”

Leonardo e Massimo Da Re durante il lavoro pre WEG al circolo Equestria di Roma.

“La parte del TTouch, ossia l’insieme di particolari tocchi circolari (un circolo e un quarto) e lisciamenti sulla sua cute, ha lo scopo di aumentare la percezione del proprio corpo e lo aiuta a sentirsi bene nella propria pelle. Come diceva Aristotele “nulla è nella mente che prima non sia nel corpo”, intendendo proprio ciò che noi ricerchiamo, ossia che attraverso il benessere fisico il cavallo si senta sicuro di se stesso e performante.

“Gli Esercizi a Terra del Metodo Tellington ci servono invece per decontrarlo, attivarlo e renderlo partecipe al lavoro, riducendo i tempi di warm-up che per lui risultano altrimenti essere noiosi. Con pochi minuti di passaggi nel Labirinto o sulla Stella riusciamo ad averlo attento e collaborativo, fisicamente già pronto allo sforzo fisico e nello stesso tempo sereno e concentrato, molto di più sulle sue gambe o, come dicono gli anglosassoni, self-carriage. In sella potenziamo queste sensazioni grazie all’uso del Bendaggio sul Corpo e di alcuni speciali finimenti come la Redine di Equilibrio, un collarino morbido che grazie all’azione sul petto gli insegna a portare il peso verso il suo baricentro scaricando il treno anteriore, e l’imboccatura Tellington, che favorisce molto la distensione dell’incollatura e l’apertura dell’angolo nucale, permettendo un buon sollevamento della schiena e l’ingaggio del posteriore.

“I risultati sono molto incoraggianti e il lavoro procede senza intoppi. Ora attendiamo questo speciale appuntamento in Francia, con emozione ma anche con la consapevolezza di avere i mezzi per ben figurare!”

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