Caldo grande protagonista ad Arezzo ma per i pony tutto OK.

Daniele Dall’ Ora, veterinario del Team Italia di dressage, ci racconta gli europei pony di Arezzo vissuti dal suo punto di osservazione, quello della salute dei cavalli.

Daniele Dall' Ora veterinario FISE per il Team Italia di Dressage (photo © tuttoDRESSAGE).

Una calura davvero tremenda quella che ha accompagnato questa bellissima edizione dei Campionati Europei Pony ad Arezzo, nel dressage si è notato un calo di performance generale nelle percentuali dell’ individual tra venerdì e sabato quando si è gareggiato nel pomeriggio ma domenica entrando nuovamente in rettangolo al mattino i pony sono tornati più performanti.

Non ci sono stati grandi problemi fisici da parte dei pony coccolati dai loro proprietari con tante docce e premietti come ci spiega Daniele Dall’ Ora veterinario FISE che seguiva ad Arezzo i nostri dressagisti e collaborava con i veterinari dell’ Organizzazione.

Una ragazza del team olandese si disseta mentre il suo pony riceve conforto con asciugamani inzuppati di acqua fresca (photo © tuttoDRESSAGE).

– Dott. Dall’ Ora il caldo è stato il grande protagonista di questi europei pony dal suo punto di vista come è andata?

“La stagione è questa ma tutto è andato bene nel dressage come nel salto ostacoli, anche nel cross ero li ad aiutare al controllo veterinario per il rilevamento delle temperature e del polso dei pony ma la maggior parte dei pony era fit, nessun collasso, nessun problema a rientrare nei parametri normali… il che significa  un buonissimo lavoro di preparazione da parte di tutti e che il percorso era adeguato.

“Tanti i campi impegnati e qualcuno a volte magari doveva montare in orari meno freschi di altri ma con tre discipline  in contemporanea questo è normale anzi non tutti i centri possono organizzare gare di questo livello.”

– Relativamente alle scuderie faceva caldo ed ho visto molti ventilatori in funzione vero?

Ventilatori in azioni nei box, quì siamo nella scuderia italiana ad Arezzo (photo © tuttoDRESSAGE).

” Si ma devo dire che  le scuderizzazioni sono state molto buone relativamente alle temperature ed alla situazione, i box sono grandi, tetti alti con una discreta ventilazione quindi con queste condizioni di afa c’erano anche molti ventilatori in funzione e non penso che i pony abbiano sofferto molto…in realtà  probabilmente hanno sofferto  di più  gli umani.”

– Abbiamo notato che è stata molto gradita la presenza premio del nebulizzatore.

“Assolutamente si, la cosa buffa è che ci sono voluti sei o sette cavalli prima di iniziare ad adoperarli poi però non venivano più via… è  sempre cosi poi qualcuno da il la’…”

Un giovane cavaliere sotto ai nebulizzatori con il suo pony all’ Arezzo Equestrian Center (photo © tuttoDRESSAGE).

– In queste condizioni climatiche cosa si può fare rimanendo nell’ ambito ovviamente dei regolamenti antidoping etc.

“Per quel riguarda soprattutto il completo  grandissima attenzione alla disidratazione  la temperatura e lo sforzo richiedono attenzione su questo punto  ma la Federazione internazionale permette trattamenti di reidratazione con liquidi se necessario in dei box posti vicino ad una piccola clinica sita nel centro con dei veterinari che eseguono questo tipo di supporto perchè non si può parlare di vera e propria terapia.

Incidenti dovuti alla temperatura veramente pochi e facilmente gestibili quindi il caldo non ha inciso più di tanto rispetto ad altre location in altri periodi dell’ anno.”

La piscina di “Casa Italia” ad Arezzo, soluzione rinfrescante e divertente contro la calura africana di questi giorni per le nostre amazzoni (photo © tuttoDRESSAGE).

– Valentina Remold ha dovuto rinunciare a partecipare alla prova individuale cosa è successo?

“Abbiamo avuto un po’ di sfortuna, Wonderboy era in super condizione e Valentina Remold aveva  fatto una bellissima prova nel Team Test poi però venerdì mattina il pony aveva un arto gonfio… chissà cosa ha combinato nel box nella notte. Siccome è un pony importante ed è come un membro della famiglia come è giusto che sia, abbiamo ritenuto  che non fosse il caso di rischiare di fare danni, certo per la ragazza è stato un dolore immenso ma è dispiaciuto tantissimo anche a noi. “

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