Paolo Margi e caso Flambo.

Archiviati gli esposti alla Procura Federale presentati da Margi contro Vincenzo Truppa e Laura Romanelli.

Il toccante post di Laura Romanelli apparso su Facebook in questi giorni.

Come promesso dal Presidente della FISE cav. Vittorio Orlandi gli organi di giustizia sportiva  stanno seriamente lavorando sul caso Flambo sul quale abbiamo promesso di mantenere accesi i riflettori.

A Roma nel Novembre dell’ anno scorso il cavallo Flambo moriva dopo una sessione di allenamento alla doppia longia eseguita dall’ istruttore e preparatore Paolo Margi, conseguentemente ci furono una denuncia dell’ IHP (Italian Horse Protection) e della proprietaria Laura Romanelli sia agli organi di giustizia federale che alle competenti autorità giudiziarie.

A seguito della pubblicazione della notizia relativa al tragico evento che ha portato a novembre del 2014 alla tragica morte del cavallo Flambo di proprietà della sig.ra Laura Romanelli diversi blog e testate giornalistiche avevano ricevuto minaccia di conseguenze legali, in alcuni casi formalmente concretizzatesi con denunce di querela da parte di Paolo Margi. Anche a livello Federale ci sono stati degli esposti e precisamente contro Enzo Truppa e Laura Romanelli.

Certo tutto questo può sembrare incredibile e paradossale ma non commenteremo limitandoci ad esporre i fatti: entrambe gli esposti sono stati archiviati.

Relativamente a quello presentato da Margi contro Vincenzo Truppa la nota del denunciante Margi avrebbe segnalato “commenti irrisori, ambigui ed allusivi postati esclusivamente a fini denigratori della professionalità del Margi ad esaltazione della propria” apparsi sul gruppo Facebook “Verità per Flambo”;  a tal proposito la Procura Federale ha valutato che quanto dichiarato da Enzo Truppa su Facebook non possa configurare un illecito disciplinarmente rilevante in quanto  come citato dall’ atto di archiviazione P.A. 7/15: “Non vi è un espresso riferimento al sig. Paolo Margi – I commenti e le valutazioni espresse per quanto caustiche e pungenti non sconfinano nell’ offesa personale, rimanendo nel confine di una critica aspra e dura relativa tuttavia ai metodi e sistemi praticati dagli istruttori di cavalli – Lo stesso denunciante (Margi n.d.r.) definisce i commenti ambigui ed allusivi, non ritenendoli egli stesso direttamente offensivi ed ingiuriosi”.

La Procura Federale ha dunque disposto l’ archiviazione del procedimento aperto a carico di Vincenzo Truppa in data 22 Aprile, depositato il 6 Maggio 2015.

Relativamente al Procedimento Disciplinare 139/14 relativo ad un esposto di Paolo Margi  contro Laura Romanelli (proprietaria di Flambo n.d.r.) dove il Margi fa riferimento  a presunti comportamenti posti in essere da Laura Romanelli che avrebbero configurato gli estremi della diffamazione omissiva, oltre all’ archiviazione del caso per insussistenza di illecito disciplinare emergono dal documento alcuni fatti importanti già acquisiti dal referto autoptico del cavallo e dagli atti del procedimento.

Dall’ atto di archiviazione datato 20 Maggio 2015 risulta infatti che: “dall’ esame delle dichiarazioni acquisite il Margi risulta aver contattato la sig.ra Romanelli, riferendole che il cavallo manifestava i sintomi di una presunta colichetta che gli aveva fatto perdere un po’ l’ equilibrio durante il lavoro e senza comunicarle alcunché in relazione all’ improvvisa caduta a terra del cavallo, alla necessità di intervento di 5 uomini per farlo rialzare, all’ atassia manifestata dal cavallo durante il tragitto verso la scuderia.” Viene inoltre rilevato che: “dall’ esame del referto autoptico, la morte è sopraggiunta a seguito di trauma a carico delle vertebre cervicali e non di colica”.

La Procura Federale visto anche il parere favorevole della Procura Generale dello Sport del 19 Maggio 2015 ha archiviato il procedimento a carico di Laura Romanelli.

Noi di tuttoDRESSAGE consapevoli della volontà di dare un informazione leale, rispettosa e trasparente non ci siamo fatti intimorire e continueremo a tenere viva l’ attenzione sul caso Flambo coscienti della grande responsabilità che gli organi di informazione hanno nei confronti della società e nello specifico della comunità equestre. L’ integrità morale e la giustizia sono valori sui quali non possiamo e non vogliamo transigere.

Rimaniamo in attesa della conclusione del procedimento relativo al caso Flambo augurandoci che giustizia sia fatta e che gli eventuali colpevoli ricevano una punizione esemplare a monito di tutta la comunità equestre.

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